Lungometraggi in concorso: domani Fèlicitè, dramma sincero e toccante
Inaugurata la XVII edizione del Festival di Marzamemi
Comunicato stampa n. 14
Marzamemi (Pachino), 25 Luglio 2017
«Un Cinema di Frontiera che racconta il mondo, la vita». Lo ha detto Beppe Fiorello, ieri sera, sul palco del Festival internazionale del Cinema di Frontiera di Marzamemi dove ha parlato del festival di Marzamemi e delle “frontiere” .
«E’ un’emozione – ha detto l’attore - trovarmi sul palco di una manifestazione che tutti gli anni guardo “dall’altra parte”, quella del pubblico. E lo faccio ammirando un paese che porta avanti un’idea di cultura nemmeno troppo ingessata ma collettiva, popolare, per tutti. In una manifestazione che permette di vedere un bel cinema, un cinema di frontiera che racconta il mondo, la vita, l’Italia e spesso anche la Sicilia».
Poi ha ripercorso alcune delle storie di impegno civile che ha “regalato” al pubblico del cinema, della televisione e del teatro. Da Paolo Borsellino a Salvo D’Acquisto, solo per fare due esempi «ho raccontato anche storie scomode – ha detto Beppe Fiorello – che nessuno voleva raccontare, storie di uomini che rappresentano l’Italia migliore. Basti pensare a Roberto Mancini, un poliziotto che quando ancora non si parlava di terra dei fuochi, già negli anni Ottanta cercava di convincere lo Stato che in certe regioni si stava creando un mondo parallelo disastroso. E così combattendo, indagando e mettendoci le mani, si ammalò di un cancro fulminante». Beppe Fiorello ha poi ricordato un altro uomo «Gianni Maddaloni – ancora l’attore siciliano – che a Scampia, tramite lo sport, porta via dalla strada i ragazzi e quindi toglie manovalanza alla camorra. Ma ancora – ha aggiunto Beppe Fiorello – ci sono tanti italiani straordinari da raccontare, il volto di un’Italia migliore che c’è, esiste. Qualche tempo fa ho scoperto al 40° posto delle persone più influenti del pianeta Domenico Lucano, sindaco di un piccolo paese della Calabria, Riace, dove ha inventato un modello di integrazione razziale: ha semplicemente ripopolato un paese svuotato dei calabresi con i migranti. A loro ha dato per esempio le case abbandonate che nessuno voleva più, li ha fatti lavorare e li ha integrati in maniera umana e dignitosa».
Tante storie di frontiera, insomma, «in cui ho ritrovato sempre un pezzo di mio padre – ha continuato Beppe Fiorello – anche in Salvo Lupo, il pescatore di Portopalo, per non parlare poi di Domenico Modugno dove c’era proprio mio padre anche fisicamente». L’attore siciliano, la voce più emozionata, si è quindi lasciato andare a un ricordo privato: «Mio padre – ha concluso Beppe Fiorello - mi ha cresciuto cantando le canzoni di Modugno. Ricordo ancora quando, da Augusta, ci portava in macchina al mare a Letojanni e per tutto il tempo cantava le canzoni di Modugno: “La lontananza sai è come il vento che fa dimenticare chi non s’ama, è già passato un anno ed è un incendio che, mi brucia l’anima” - ha intonato Beppe Fiorello – e come Modugno lasciava lo sterzo, allargava le braccia e ci portava tutti al mare a Letojanni. Poi il destino ha voluto che io fossi l’attore scelto per interpretare Modugno e questo intreccio di destini mi ha sempre emozionato e colpito. Sono insomma molto legato a Modugno, anche se per gli attori i personaggi sono come i figli, vuoi bene a tutti».
Ma sul palco di piazza Regina Margherita, ieri, con la conduzione di Ornella Sgroi, è stato inaugurato anche il concorso dei lungometraggi con la proiezione del film La guerra dei cafoni di Davide Barletti e Lorenzo Conte. Presente il produttore Daniele Di Gennaro che ha ricordato come «dai libri nascano diversi modi di raccontare una storia. Perché la scrittura – ha concluso – sta sempre alla base della tv e del cinema migliori».
Per la sezione Frontiera del libro, ieri, è stata ospite Antonia Brancati nel 110° anniversario della nascita del padre, Vitaliano Brancati «uno scrittore – ha detto - che andrebbe riletto perché si fanno molto riscoperte o scoperte leggendolo per la prima volta. E’ insomma uno di quegli scrittori che vale la pena leggere o rileggere». Nello stesso spazio sono stati presentati i libri “Le lunghe notti” di Domenico Trischitta e “L’altro sé. Opposizioni letterarie al sud” di Lorenzo Perrona.
Il concorso dei lungometraggi domani prosegue con Fèlicitè di Alain Gomis, Orso d’argento, Gran premio della giuria, alla Berlinale 2017. Fèlicitè è un dramma sincero e toccante, il ritratto di una madre disposta a tutto pur di salvare suo figlio, una donna che ha saputo affrontare in maniera indipendente la vita, per nulla facile, di una ragazza madre congolese che ha deciso di guadagnarsi da vivere sfruttando il suo talento canoro. Quando però il figlio Samo finisce in ospedale e necessita di un’operazione molto costosa, per la donna inizia una ricerca d’aiuto disperata, un’odissea da cui non sembra esserci via d’uscita. Interpretata dall’esordiente al cinema Vèro Tshanda Beya Mputu, Fèlicitè è un personaggio dotato di una grande forza drammatica, in lotta contro il tempo, la miseria e l’ingiustizia che richiama alla memoria le eroine del cinema neorealistico.
Di seguito il programma di domani,
mercoledì 26 luglio 2017
PIAZZA REGINA MARGHERITA – LUNGOMETRAGGI
21:30
Concorso
FÉLICITÉ di Alain Gomis Francia/Belgio 2017, 123' – Anteprima Italiana (v.o. con sottotitoli in italiano)
23:00
Fuori Concorso
IL PADRE D’ITALIA di Fabio Mollo Italia 2016, 100
CORTILE DI VILLADORATA
CONCORTO – CORCORSO DI CORTOMETRAGGI
21:30
Fuori Concorso
PROGETTO EDUCAZIONE di Giulia Palladini, Jacopo Mutti e Nicolò Braggion
Italia 2017, 20'
Concorso
L’ALTRO FIGLIO di Dario Lanfranca
Italia/Francia 2016, 12'
NO SMOKING di Michelangelo Di Pierro Italia 2017, 20' – Anteprima Siciliana
EVENT HORIZON di Joséfa Celestin Francia/Gran Bretagna 2016, 11' – Anteprima Siciliana
SALIFORNIA di Andrea Beluto Italia 2016, 17'
Fuori Concorso
LE TONNARE DI RITORNO DELLA SICILIA SUD ORIENTALE Italia 2017, 40'
Progetto scuola M. Bartolo di Pachino
SALA DELLA TONNARA – LAMPI SUL MEDITERRANEO
21:30
COME SI FA A NON AMARE PIER PAOLO PASOLINI di M. Calopresti Italia 2005, 34'
IO SONO AZIZ di Valerio Cataldi Italia 2017, 50’
Musica & Cinema: Nina Simone, Bianchi e Neri
WHAT HAPPENED, MISS SIMONE? di Liz Garbus
USA 2015, 100'
SEDE CINECIRCOLO – VIA NUOVA
RITRATTO D’AUTORE: MARCO FERRERI
16:30
STORIA DI PIERA di Marco Ferreri
Italia 1983, 105'
Concorso Cortometraggi
LA FUITINA di Andrea Simonetti Italia 2016, 20'
FANTASIA di Teemu Nikki Finlandia 2016, 9'
LA VIAGGIATRICE di Davide Vigore Italia 2016, 15'
RULES di Yassen Genadiev Bulgaria 2017, 20'
CORTILE DI VILLADORATA
CHIACCHIERE SOTTO IL FICO – INCONTRI CON GLI AUTORI
19:00
Progetto Scuola: “Le tonnare di ritorno della Sicilia sud orientale” Incontro con l’Istituto M. Bartolo di Pachino. Intervengono: Sebastiano Minardi (tutor interno), e Sebastiano Pennisi (esperto esterno).
19:45
Incontro con gli autori: Valerio Cataldi presenta “Io sono Aziz” Mimmo Calopresti presenta “Come si fa a non amare Pier Paolo Pasolini” Fabio Mollo presenta “Il padre d’Italia”
A seguire: “Cinema e Formazione” Incontro con i laboratori di Filmmaking e Professioni del Cinema.
PALAZZO DI VILLADORATA – SALA DELLA TONNARA
FRONTIERA DEL LIBRO – II EDIZIONE
18:30
«L’inganno dal Mare: il cavallo di Troia? Era una nave fenicia.»
Francesco Tiboni presenta “LA PRESA DI TROIA. UN INGANNO VENUTO DAL MARE”, Ed. di storia e studi sociali.
19:00
Aperitivo d’Autore: Carlo Ruta e Teresa Sardella presentano “FEDERICO II E IL SUO TEMPO”, Ed. di storia e studi sociali.