Cala il sipario sulla XX edizione del Festival internazionale Cinema di Frontiera
Premio Bcc a Michela Occhipinti per “Il corpo della sposa”
Il miglior “corto” è “Roberto” di Carmen Còrdoba Gonzàlez
Comunicato stampa n. 8/2020
Marzamemi, Pachino 20 settembre 2020
La storia di Nour, la ragazzina siriana sbarcata a Lampedusa alla ricerca della madre, ha conquistato Marzamemi. È il lungometraggio di Maurizio Zaccaro a fare incetta di premi alla XX edizione del Festival internazionale del Cinema di Frontiera. Il film tratto dal libro “Lacrime di sale”, scritto dal medico di Lampedusa Pietro Bartolo e Lidia Tilotta, ha vinto il Premio Speciale 2020 assegnato non da una giuria ma direttamente dal Festival e anche quello di gradimento decretato dal pubblico.
“Un film che per noi ha un significato particolare - ha dichiarato il direttore artistico Nello Correale - che rappresenta in pieno le motivazioni e la filosofia del nostro Festival. Nour ci ricorda che le frontiere, che cerchiamo di raccontare da 20 anni non sono solo geografiche, ma che quelle più difficili da superare sono interne, quelle che ci portiamo appresso. Il film di Zaccaro ci fa capire che, anche dopo la fine dell’emergenza sanitaria, rimarrà ancora da confrontarsi con un’ altra grande vicenda, che è quella dell’immigrazione. E la soluzione non la si potrà trovare in un vaccino, ma nella nostra coscienza e con la consapevolezza di affrontarla”.
Il premio della Banca di credito cooperativo di Pachino è stato assegnato al film “Il corpo della sposa”, a ritirare il premio la regista Michela Occhipinti. La pellicola descrive la pratica del “gavage”, a cui devono sottostare in Mauritania le donne in procinto di sposarsi, secondo cui la futura sposa deve ingrassare decine di chili per rispondere al canone estetico imposto dalla tradizione.
La giuria dei corti, formata dagli attori David Coco ed Ester Pantano e dal regista Diego Ronsisvalle, ha assegnato il premio di miglior cortometraggio al corto di animazione spagnolo “Roberto” di Carmen Còrdoba Gonzàlez "attraverso una delicata declinazione di sentimenti come la timidezza, la paura, la sorpresa, la fiducia e su tutti l’amore, filmicamente racconta, con efficacia assoluta, un tema drammatico come l’anoressia”.
Il premio speciale va ad “Amal” di Matteo Russo e Antonio Buscema per la forza di rappresentare "un immaginario probabile che ci narra di viaggi, di migrazioni o forse solo di fughe" e due menzioni speciali sono andate a “Tonino” di Gaetano Di Mauro e “Influencer” dello spagnolo Rubén Barbosa.
Un premio speciale è andato anche a Babak Karimi per il focus “Corti Iran”.
La serata finale, condotta dall’attrice e regista Gisella Calì, ha regalato emozioni e lacrime durante l’omaggio al compianto Sebastiano Gesù, critico cinematografico e vicedirettore del Cinema di Frontiera, a cura del Centro Studi Cinematografici: l'attrice Elisa Di Dio ha letto il suo testo “L’arcano Sicilia”. Gran finale con l’evento speciale “Safety last (Preferisco l’ascensore)” di Fred C. Newmeyer e Sam Taylor, con Harold Lloyd Usa 1923, 74’, film muto con accompagnamento musicale dell’Ensemble Darshan.
“Il Festival ha confermato di essere uno straordinario volano per un futuro sostenibile del turismo a Marzamemi - ha dichiarato il presidente della Pro Loco Marzamemi, Nino Campisi -, che deve puntare su eventi di qualità anche al di fuori dei periodi di maggiore afflusso. Sono state superate innumerevoli difficoltà grazie al sostegno delle realtà economiche e sociali locali e al lavoro entusiasta di tanti volontari”.